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Il Grande Carro, di Philippe Garrel, in sala dal 14 settembre

23 Agosto 2023

Il Grande Carro di Philippe Garrel, Orso d’Argento per la Miglior Regia alla 73° Berlinale 2023, arriva al cinema il 14 settembre. Distribuito in Italia da Minerva Pictures in collaborazione con Altre Storie.

Con Louis Garrel, Damien Mongin, Esther Garrel, Lena Garrel, Aurelien Recoing, Francine Bergé, Asma Messaoudene, Mathilde Weil.

Il Grande Carro è una costellazione. È anche un teatro di marionette. Questa è la storia di una famiglia di burattinai: i fratelli Louis, Martha e Lena; il padre, che dirige la compagnia; e la nonna che realizza le marionette. Insieme, formano una compagnia e mettono in scena spettacoli di burattini. Un giorno, dopo uno spettacolo, il padre muore di ictus, lasciando soli i suoi figli.

Volevo fare un film con i miei tre figli che in questi ultimi anni, uno dopo l’altro sono diventati attori, diretti da altri registi. Mi rendo conto che raffigurare la propria famiglia è un piacere solitamente riservato ai pittori. Dato che i miei figli hanno 22, 30 e 38 anni, ho dovuto trovare un motivo per portarli insieme in scena alle loro rispettive età. Ho deciso di rappresentare una famiglia di burattinai, che esistono ancora oggi. Quando sono nato, prima che diventasse attore, mio ​​padre era un burattinaio nella compagnia di Gaston Baty. Il mio padrino, Alain Recoing, si esibiva nella compagnia. Ho scritto la sceneggiatura con Jean-Claude Carrière, Arlette Langmann e Caroline Deruas Peano. Ogni sabato provavamo le scene del film e dello spettacolo di marionette. Gaston Baty ha scritto queste scene di repertorio con Eloi Recoing, uno dei figli di Alain Recoing. Baty era un membro del “Cartello dei quattro”, insieme a Louis Jouvet, Charles Dullin e Georges Pitoëff, e ha scritto e messo in scena per il suo teatro di marionette. Quando ero ragazzo, questi artisti erano molto poveri, ma io li consideravo dei re. Volevo fare un film che, sebbene nato dalla mia immaginazione, somigliasse anche a un documentario su questo mestiere. Jean-Luc Godard ha detto che un buon film di finzione deve anche essere un documentario su qualcosa. Nella disgregazione di una compagnia di artisti-burattinai, vedo la metafora di un mondo dove le tradizioni stanno morendo“.

Philippe Garrel